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A Letizia Catarini piace |
Dedalus |
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Dedalus, James Joyce Un romanzo di formazione, per l'alter ego di Joyce. Si assiste e si partecipa emotivamente alla crescita di un'anima ribelle che cerca la sua identità e autonomia, in un'Irlanda invasa e claustrofobica, con una presenza della Chiesa e della religione, incombente in tutte le manifestazioni del pensiero, sia del bambino, che dell'adolescente che del giovane uomo. La scoperta della sessualità e del peccato si confronta con i concetti della morte, del giudizio, dell'inferno. La lussuria da cui derivano tutti gli altri peccati, quindi le turbe dell'adolescenza come colpa, tipico del cattolicesimo. Mirabile la descrizione dell'inferno che ricorda Dante e le capre landolfiane. Dedalus incarna la ribellione dei giovani rispetto al mondo che li circonda, ai ruoli che vogliono ingabbiarlo: dall'offerta di diventare gesuita, alla tipologia di studi da seguire. Interessante il tema dell'amicizia che è basata sulla stima del compagno e sulla capacità di discutere e dissertare di temi assoluti come l'arte, la verità, la religione e l'anima. La speculazione filosofica con i compagni, fa riflettere sui nostri giovani le cui relazioni non so quanto siano più basate sul confronto del pensiero! La famiglia è un altro tema, il distacco avviene passando dall'idolatria al giudizio anche severo e al bisogno di staccarsene, pur sapendo che quelle radici saranno inestirpabili. "Per la milionesima volta vado incontro alla realtà dell’esperienza, vado a forgiare nella fucina della mia anima la mia coscienza increata della razza alla quale appartengo."
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Ultimo aggiornamento Martedì 20 Luglio 2021 09:53 |